Procedono secondo copione gli interventi della Montagnola Senese, il maxi progetto di Acque dal valore complessivo di oltre 20 milioni di euro, che rivoluzionerà il sistema di approvvigionamento idrico di buona parte della Valdelsa, attraverso una serie di lavori che interessano opere di presa, tubazioni, centrali e serbatoi. Gli obiettivi sono quelli di mettere in sicurezza dal punto di vista della quantità della risorsa idrica disponibile i comuni di San Gimignano, Montaione, Gambassi Terme e Certaldo, e di migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua erogata.
Il primo progetto, partito a marzo e già arrivato a metà strada, riguarda il sistema che dalla sorgente e dai pozzi di Badia a Coneo (Colle Val d’Elsa) trasporta la risorsa verso il comune di San Gimignano. In particolare, è in corso la sostituzione della condotta idrica che dal disconnettore di Aiano arriva al deposito di Fosci e da qui a quello di Ponte ai Mattoni: 6.300 metri di nuove tubazioni, investimento complessivo da 6 milioni, 3 lotti di lavori. A questo si aggiunge un altro progetto pronto a entrare nel vivo, anch’esso co-finanziato dall’Unione Europea grazie al Next Generation EU e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): insisterà sul sistema idrico a servizio dei comuni di Montaione, Gambassi Terme e, indirettamente, anche di Certaldo. Il tutto senza dimenticare gli interventi previsti in futuro, come la costruzione della nuova centrale di potabilizzazione a Fosci (investimento intorno ai 10 milioni di euro), che consentirà un ulteriore miglioramento della qualità dell’acqua distribuita.
Il progetto “Aiano – Ponte ai Mattoni”
Il primo dei 3 lotti in cui è suddiviso progetto prevede la realizzazione di una nuova adduttrice tra il disconnettore di Aiano e il deposito di Fosci (4.2 milioni di euro), ed è prossimo alla conclusione: già terminata la posa di 4 chilometri di nuove condotte, mancano solo collegamenti e collaudi. L’intervento consentirà di “ottimizzare il percorso” della risorsa idrica, riducendo drasticamente le perdite su uno snodo fondamentale per i comuni della Valdelsa, da cui si alimentano anche vari serbatoi a servizio delle frazioni vicine. L’acquedotto risulterà inoltre potenziato: il diametro delle tubazioni passerà infatti da 150 a 400 millimetri, per rispondere in modo più efficace allo sviluppo del territorio, il cui attuale fabbisogno idrico è ben diverso da un secolo fa (la condotta esistente fu realizzata intorno al 1920).
Il secondo lotto (1 milione di euro) è invece già terminato: sono stati messi in funzione 1.250 metri di nuove tubazioni, sempre con diametro maggiore di quelle dismesse, nel tratto che va dal deposito idrico di Fosci fino alla località Ferribbie. Già nel corso di questa estate è stato possibile apprezzarne i primi risultati, con una sensibile riduzione sia del volume d’acqua dispersa che dei relativi interventi di manutenzione, particolarmente complessi vista la natura dei tracciati lungo cui scorreva la vecchia infrastruttura. Quanto al terzo lotto (800mila euro), i lavori sono iniziati in questi giorni: consentiranno la sostituzione del tratto di acquedotto da Ferribbie alla centrale idrica di Ponte ai Mattoni, con la posa in opera di un ulteriore chilometro di nuove condotte.
Il progetto “Fiori – Castagno – San Biagio”
L’altro importante progetto, dal valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, ha lo scopo di creare le infrastrutture per poter trasferire in modo “permanente” parte della risorsa idrica dai pozzi di Badia a Coneo verso i comuni di Gambassi Terme e Montaione, territori soggetti – soprattutto nei mesi estivi – a difficoltà nell’approvvigionamento idrico, sia per la presenza dei turisti e delle attività ricettive ad essi dedicati, sia per la stagionalità stessa delle risorse idriche disponibili (piccole sorgenti, invasi con una capacità limitata, pozzi che prelevano la risorsa da falde idriche di piccoli corsi d’acqua).
Il disegno passa dalla realizzazione di due nuovi serbatoi idrici: uno a San Biagio (San Gimignano, primo lotto, 1.2 milioni di euro), l’altro a Castagno (Gambassi, secondo lotto, 1.3 milioni di euro). Compito dei serbatoi sarà quello di accumulare la risorsa nelle ore di minor consumo, per poi renderla disponibile negli orari di punta. In particolare, sarà il serbatoio di Castagno a spingere l’acqua in direzione sia di Gambassi Terme che di Montaione. Il terzo lotto (500mila euro) si concentrerà invece sull’ammodernamento della rete idrica, con nuovi tratti di condotta che potenzieranno la dotazione infrastrutturale del territorio in località Fiori, in particolare lungo la strada provinciale Volterrana. Per tutti e tre i lotti sono già stati affidati i lavori, che partiranno dunque a breve.
Gli altri interventi e gli obiettivi del maxi-progetto
Sono molti gli interventi in fase di progettazione nell’ambito della Montagnola Senese. Tra questi, oltre alla nuova centrale di potabilizzazione a Fosci, spiccano i due lotti “a monte e a valle” del sistema Aiano – Ponte ai Mattoni: uno (lotto zero) insisterà sul tratto iniziale, da Badia a Coneo ad Aiano, per la costruzione di una nuova adduttrice lunga 2,7 chilometri e da 500 mm di diametro, tra il campo pozzi e il disconnettore; l’altro (lotto quattro) porterà alla sostituzione di ulteriori 2,8 chilometri di condotte nel tratto tra Ponte ai Mattoni e il deposito di La Rocca, nel capoluogo di San Gimignano.
“Questi lavori – spiega il presidente di Acque, Giuseppe Sardu – così come altri partiranno nei prossimi anni. Nel frattempo, gli interventi già terminati e quelli in via di conclusione garantiranno comunque da subito, e in particolare dalla prossima estate, evidenti benefici per il servizio in Valdelsa: su tutti, la già citata riduzione del volume d’acqua dispersa, grazie all’eliminazione delle perdite, e il complessivo aumento della risorsa disponibile, grazie all’ottimizzazione dei sistemi, al potenziamento di serbatoi e opere di presa, e al significativo ampliamento della portata delle condotte”. “La lotta e l'adattamento ai cambiamenti climatici – commenta il sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci – è la priorità dei nostri tempi, e in questa sfida è decisivo il corretto uso, adduzione, captazione e conservazione della risorsa idrica, bene sempre più prezioso. Gli interventi messi in campo dal gestore vanno in questa direzione, a beneficio della collettività e di interi territori, grazie a ingenti investimenti per ridurre le perdite e un uso più razionale ed efficiente della risorsa stessa".