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Utili all’Italia: le eccellenze toscane

Utilitalia, la Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas – con circa 500 soggetti associati per un valore della produzione pari 38 miliardi di euro – ha presentato a Roma durante la propria assemblea generale il documento “Utili all’Italia”, il «primo censimento sui migliori progetti realizzati negli ultimi tre anni dai gestori dei servizi pubblici» che ha permesso di raccogliere «274 storie di investimenti e risultati grazie alle 134 aziende che hanno partecipato alla rilevazione». Storie in cui spicca molto dell’eccellenza toscana nel settore, in tutti i campi in cui è stata approntata l’indagine.

L’esperienza di Asa spa (Azienda servizi ambientali) viene citata ad esempio sia per quanto riguarda “la responsabilità sociale e ambientale”, grazie agli impianto di abbattimento dell’arsenico e del boro nelle acque potabili della Val di Cornia ed Elba, sia per “produttività dell’azienda e gestione delle risorse umane” grazie al serbatoio realizzato per i comuni di Livorno e Collesalvetti, che «consente un incremento ulteriore dell’affidabilità del sistema idrico» per i due Comuni.

Risulta poi particolarmente nutrito il fronte di imprese eccellenti documentate da Utilitalia tra quelle attive nei servizi d’igiene urbana e gestione dei rifiuti toscani. Geofor, con il suo “Progetto scuola” e la «campagna di informazione sulla corretta differenziazione del multimateriale leggero» “Bravi Bravissimi” – cui ha partecipato in prima fila anche greenreport – rientra tra le eccellenze nell’ambito della “responsabilità sociale e ambientale”.

Per la “innovazione tecnologica” vengono invece premiate «l’informatizzazione dei centri di raccolta» realizzata da  Rea spa (Rosignano energia ambiente) , la «riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti nel comune di Lastra a Signa, nella frazione di San Vincenzo a Torri nel comune di Scandicci e nella zona Costa nel comune di Signa» di Publiambiente e infine molte delle novità introdotte da Alia, il gestore unico dell’Ato Toscana Centro: Ecotappa ed Ecofurgone, ovvero le «forme di raccolta alternative alle ecostazioni e ai centri di raccolta», il «controllo volumetrico dei conferimenti» dei rifiuti nel Quartiere di San Jacopino e il progetto Underground waste collection (Uwc) che «si pone l’obbiettivo di eliminare l’uso dei contenitori mobili stradali al’interno del centro storico Unesco di Firenze, con un numero adeguato di postazioni interrate per la raccolta differenziata dei rifiuti».

«Con il censimento – ha concluso il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti – le aziende mettono a disposizione uno spaccato tangibile del concetto di economia circolare, una testimonianza di azioni concrete di sviluppo sostenibile, oltre che un simbolo dell’evoluzione dei servizi verso i cittadini. Soprattutto, è un punto di partenza per disegnare, insieme alle amministrazioni locali, le città del futuro. Per loro stessa natura le nostre aziende hanno un’attenzione superiore a qualsiasi altro segmento industriale verso l’ambiente, il territorio e i valori legati alla sostenibilità. Alla ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e all’affermazione delle cosiddette ‘smart cities’, si affianca l’attenzione più tradizionale alla ‘pubblica utilità’ e alle esigenze dei cittadini e del territorio. Dal punto di vista ambientale, tanto per i rifiuti che per il settore idrico la parola d’ordine è quella della valorizzazione. Che si tratti di rifiuti urbani o di fanghi di depurazione, le aziende hanno fatto proprio il concetto di economia circolare, puntando alla riduzione prima ancora che al trattamento e trasformando i materiali di scarto in altro, che sia energia, combustibile o materiale da riutilizzare».

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