“Come Associazione regionale delle aziende di servizio pubblico locale, abbiamo l’interesse che il TPL, come tutti servizi attivi in questa regione, sia all’avanguardia e funzionale ai bisogni dei cittadini. Oggi insieme a Province e Comuni siamo qui per fare chiarezza su quale può essere il ruolo delle aziende toscane, per dare un servizio adeguato ai cittadini della nostra regione, laddove si va evidenziando un elemento di criticità, come ad esempio la domanda debole, che può mettere in crisi interi territori delle aree interne della Toscana”. Con queste parole Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana, è intervenuto per lanciare la proposta del sistema toscano delle aziende di trasporto pubblico locale nell’ambito del convegno organizzato a Firenze con ANCI Toscana e UPI Toscana.
“Le aziende pubbliche toscane del TPL possono tornare sulla scena per dare il loro contributo per offrire un servizio di qualità – prosegue Perini – e garantire quei km che rischiano di mancare nello scenario che si è palesato. Tocca alle istituzioni – Regione, Province, Comuni – fare la propria parte, per il bene della collettività. Le aziende sono a disposizione, c’è una riflessione in atto tra tutti gli attori protagonisti, per la quale auspico ci sia anche un’assunzione di responsabilità da parte della politica regionale” conclude il presidente di Confservizi Cispel Toscana.
Al convegno è intervenuto anche il presidente di UPI Toscana, Gianni Lorenzetti, il quale ha dichiarato: “A distanza di un anno dall’avvio del servizio da parte del nuovo gestore unico, il prossimo 31 ottobre dovranno essere finalizzate da parte di Autolinee Toscane le progettazioni per l'attivazione delle procedure previste per la realizzazione dei lotti deboli, così come definito nelle intese di gara. Oggi è oggettivamente palese che accordi presi dieci anni fa non rispecchino i bisogni dei cittadini che sono mutati e non sono più corrispondenti al momento storico che viviamo. I tagli previsti sono concentrati nelle tratte extraurbane e in specifiche aree, è opportuno quindi conoscere dove si trovano le situazioni critiche, sulla base della rete attuale, per una verifica puntuale delle situazioni più fragili che devono essere salvaguardate anche con soluzioni innovative. Upi Toscana ha richiesto la convocazione della Conferenza permanente del Tpl con Regione Toscana, Anci, aziende e Cispel, per affrontare il problema a livello complessivo, in uno spirito di collaborazione, al fine di trovare soluzioni utili ad assicurare un servizio pubblico efficiente. Le Province, pur nel loro ruolo marginale, avranno il compito di gestire le gare in un contesto di grande diversità a causa dell'impostazione che fu data a suo tempo, e si impegneranno tramite gli uffici territoriali, di concerto con i Comuni, nel monitorare e porre la massima attenzione affinché i cittadini non vengano penalizzati”.
SCHEDA TECNICA
Obiettivo del convegno è lanciare una proposta che veda il sistema delle aziende pubbliche locali di trasporto pubblico locale (insieme alle imprese private toscane) ancora protagoniste del settore, anche alla luce del suo assetto gestionale. Una proposta tesa a salvaguardare il patrimonio industriale e a consentire un più forte coinvolgimento dei territori nell’organizzazione di un servizio fondamentale per la vita dei cittadini e delle imprese, migliorando così il servizio ai cittadini e enti locali che hanno adesso a che fare con un operatore basato non localmente.
Tutto questo nel quadro di un periodo – i prossimi 10 anni – caratterizzato da una inevitabile trasformazione della mobilità privata nella direzione della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione (smart city) e dell’integrazione modale (gomma, ferro, parking, sharing, mobilità dolce), tutti fenomeni che coinvolgono la pianificazione locale (Province e Comuni).
Autolinee Toscane eroga nel primo anno 110 milioni di km, più dei 106 milioni previsti dalla gara per i primi due anni, per successivi adeguamenti dell’offerta avvenuti dopo il 2014, anno in cui furono fissati i servizi previsti in gara. Dopo il secondo anno i km del “lotto forte” si ridurranno, sostituiti in parte di lotti a domanda debole.
Cinque province metteranno in gara i servizi a domanda debole dal 2023 per circa 9 milioni di km. Il gestore unico ha previsto inoltre subconcessioni per un valore cha va da 2 a 12 milioni di km.
Si apre così una finestra di circa 20 milioni km, cui va aggiunto come opportunità il servizio scolastico erogato dai singoli Comuni per un ulteriore valore di circa 24 milioni di km.
I gestori pubblici locali (CTT Nord, Tiemme, Copit) hanno in varia misura conservato assets funzionali al servizio (depositi, bus per servizi scolastici e turistici) o sono comunque proprietari di mezzi non trasferiti al nuovo gestore. L’eventuale svolgimento del servizio all’interno delle finestre sopra descritte potrebbe consentire a queste aziende di continuare la propria attività, conservando così in parte il proprio ruolo industriale, definendo eventualmente un assetto consortile per partecipare alle gare.