“Nei prossimi anni, saranno moltissime le aziende toscane che investiranno in un ciclo virtuoso di economia circolare” la previsione arriva da Alessio Marco Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana intervenuto oggi in videocollegamento al convegno “Da cosa nasce cosa” organizzato da Confservizi Cispel Toscana.
“Diventa, quindi, fondamentale – prosegue Ranaldo – individuare efficaci politiche pubbliche di lungo periodo, superando le incertezze normative e dotando il territorio di una adeguata impiantistica per aumentare il riciclo, ma anche per quei rifiuti che non sono riutilizzabili o riciclabili. E’ un deficit che ci allontana dagli obiettivi europei che ci chiedono di abbandonare progressivamente la discarica e mette a rischio anche la competitività delle nostre imprese. Cispel ha presentato oggi un piano importante per i rifiuti urbani; serve un uguale sforzo programmatorio per quelli speciali”.
“In particolare, è necessario approvare rapidamente i progetti presentati, avere certezze nella individuazione delle aree dove sia possibile realizzare gli impianti, nel rispetto del principio di prossimità – prosegue il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo – e definire soluzioni transitorie in attesa degli impianti e di livelli più alti di riciclo e recupero per garantire la competitività delle nostre imprese. Con questo spirito sediamo ai tavoli sull’economia circolare istituiti dalla Regione”.
“Conosciamo la normativa e sappiamo che i rifiuti speciali, a differenza degli urbani, sono affidati alle regole del mercato, ma va superata a livello organizzativo e gestionale una rigida contrapposizione tra pubblico e privato; vanno al contrario ricercate, ove possibile, soluzioni sinergiche che sappiano garantire, sia per gli urbani che per gli speciali, la chiusura delle filiere, con indubbi vantaggi economici e ambientali”.