Gli acquedotti (in Italia ci sono 425 mila km di rete, inclusi gli allacciamenti 500 mila km) hanno una percentuale media di perdita pari al 39%, il che significa che si perdono nei tubi 39 litri d’acqua ogni 100 litri immessi. Al NORD le perdite si attestano al 26%, al CENTRO al 46% e al SUD al 45%.
Il 60% delle rete nazionale è stato posato oltre 30 anni fa e che il 25% supera anche i 50 anni. Ma il tasso nazionale di rinnovo è pari a 3,8 metri di condotte per ogni km di rete: significa che a questo ritmo occorrerebbero oltre 250 anni per sostituire l’intera rete.
Il fabbisogno totale di investimenti è stimato in circa 5 miliardi all’anno per adeguare e mantenere la rete idrica nazionale (attualmente ci si attesta circa 32-34 euro per abitante all’anno; per l’Italia sarebbe necessario arrivare al livello minimo europeo, almeno 80 euro per abitante all’anno (in Francia sono a 88, nel Regno Unito a 102 e in Danimarca a 129 euro). I fondi per gli investimenti sono scarsi anche a causa del fatto che abbiamo le tariffe più basse d’Europa e tra le più basse del mondo.
I principali consumi dell’acqua riguardano irrigazione 51%, industriale al 21%, civile 20%, energia 5%, zootecnica 3%. L’acqua potabile consumata al giorno da una persona è di 245 litri. La spesa media mensile famigliare per la fornitura di acqua per uso domestico è di circa 13 euro. Una famiglia italiana consuma mediamente circa 200.000 litri di acqua potabile in un anno.
Una soluzione per compensare periodi come questi e che dovrebbe diventare strutturale, è il riuso di acque depurate in agricoltura. Specialmente quando la sofferenza maggiore riguarda l’approvvigionamento da acque superficiali – cioè fiumi, laghi, bacini, e sorgenti – esposte al caldo e in generale ai cambiamenti climatici.
Così UTILITALIA la Federazione che riunisce i gestori dell’acqua, prova a fare il punto sulla siccità che diffusamente sta colpendo alcune aree del nostro Paese, riportando alcuni dati dell’ultimo Blue Book, il rapporto dedicato allo stato dell’arte della risorsa idrica.
Secondo Utilitalia questo tipo di carenza idrica è normale se avviene alla fine dell’estate, a settembre, e non con un anticipo di tre mesi. Ad andare in crisi è la parte iniziale della filiera, il prelievo dell’acqua dalla sorgente (captazione).
Le fonti di approvvigionamento di acqua per uso civile, per i nostri rubinetti, sono per l’85,6% acque sotterranee, per il 14,3% acque superficiali (corsi d’acqua, laghi e invasi artificiali), per l’0,1% acque marine o salmastre.
Il riuso dell’acqua in agricoltura è una delle soluzioni e non soltanto in situazioni di carenza.
Ogni anno in Europa – secondo dati dell’Unione Europea – vengono “trattati” nei depuratori più di 40 miliardi di metri cubi di acque reflue, ma ne vengono “riusati” soltanto 964 milioni di metri cubi. In Italia si trattano e si riusano ogni anno 233 milioni di metri cubi di acque reflue.
Secondo Utilitalia bisogna applicare all’acqua gli stessi principi dell’economia circolare per ottenere effetti virtuosi.
BREVE VADEMECUM PER RISPARMIARE FINO A 10 MILA LITRI ACQUA
. Avvitare un “frangigetto” al rubinetto. Il frangigetto è un miscelatore acqua/aria che consente un risparmio 6-8 mila litri anno.
. Riparare rubinetti o water che perdono. Possono arrivare sprecare anche 100 litri al giorno.
. Scegliere uno scarico WC con pulsanti a quantità differenziate o direttamente una manopola di apertura e chiusura. Risparmio ottenibile 10 – 30 mila litri all’anno
. Preferire la doccia al bagno in vasca. In doccia il consumo è di 40-60 litri di acqua, per una vasca è di due o tre volte superiore
. Quando ci si lavano i denti o ci si rade, evitare di tenere aperto il rubinetto: risparmio 5 mila litri anno.
. Elettrodomestici: metterli in funzione solo a pieno carico. Si risparmiano 8 -11 mila litri anno e si risparmia anche energia elettrica.
. Lavare l’auto solo quando necessario e utilizzando il secchio anziché il tubo. si potranno risparmiare oltre 100 litri di acqua a lavaggio.
. Innaffiare le piante e gli orti alla sera, quando le perdite per evaporazione sono ridotte: risparmio 5-10 mila litri anno
. L’acqua della pasta o del riso è ottima per innaffiare le piante: risparmio 1400 – 1800 litri all’anno.