“Un’azienda come Qualità e Servizi che diventa società Benefit, ovvero una realtà che pur rimanendo commerciale ed orientata al profitto, persegue un secondo obiettivo strutturale, e quindi previsto in Statuto, quale il benessere dei cittadini, la sostenibilità dei territori e il valore sociale per gli azionisti, per Confservizi Cispel Toscana è un risultato importante. Da anni promuoviamo, come Associazione, l’adesione delle aziende di servizio pubblico in tutti i settori al modello Benefit, e tante imprese pubbliche di settori diversi sono orientate in questo senso: significa far diventare l’obiettivo sociale ed ambientale un elemento strutturale degli obiettivi dell’azienda, e non solo un corollario”. Con queste parole Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana, è intervenuto nel corso del convegno sulla ristorazione collettiva organizzato dall’Associazione con Qualità e Servizi e tenutosi oggi a Calenzano, presso la sede dell’azienda di produzione e fornitura pasti per la collettività – ristorazione scolastica e RSA – nei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Carmignano e Barberino di Mugello (oltre 7.500 i pasti servizi ogni giorno), al quale è intervenuto anche il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
“Per Qualità e Servizi – prosegue Perini – l’adesione al modello Benefit è anche una conseguenza logica del modo di lavorare che la società ha impostato negli ultimi anni. Il mondo della ristorazione collettiva ha infatti subito in questi ultimi anni una vera trasformazione strutturale che lo ha ridisegnato come servizio pubblico locale. Fornire pasti alle mense scolastiche non è più un servizio standard di catering a basso prezzo, ma è diventato un elemento centrale della qualità della vita per gli studenti, con una attenzione nuova non solo dei ragazzi, ma dei genitori, degli insegnanti e delle strutture scolastiche. Oggi non è più pensabile fornire in forma pubblica il servizio di ristorazione senza tenere conto delle nuove sensibilità in materia di alimentazione e benessere espressi dalle famiglie: aspetti dietetici, ma anche di stili di vita (l’opzione vegetariana o l’attenzione al biologico), il diffondersi delle intolleranze, la presenza di ragazzi provenienti da paesi diversi con stili alimentari diversi. Il servizio pubblico di ristorazione quindi deve essere sempre di più basato localmente e costruito adeguandosi alle varie domande specifiche, senza naturalmente perdere d’occhio il tema dell’efficienza e del controllo dei costi. Inoltre, è cambiato il modo di produrre i pasti, di approvvigionarsi delle materie prime, di essere sostenibili nei processi produttivi: efficienza energetica, uso razionale dell’acqua, riduzione dello spreco alimentare. Anche su questo punto, Qualità e Servizi rappresenta un caso scuola. La scelta della filiera corta, del coinvolgimento dei produttori agricoli e alimentari del territorio, la rende sempre più una azienda che mentre eroga servizi di qualità, fa crescere le economie locali. Per questo essere Benefit per Qualità e Servizi – conclude il presidente di Confservizi Cispel Toscana – non è quindi un gadget, bensì la scelta inevitabile per un modello di gestione che è ormai da tempo orientato alla sostenibilità sociale ed ambientale”.
Per Filippo Fossati, Amministratore Unico di Qualità e Servizi, “la nostra è un’azienda pubblica. Se il pubblico fa azienda è per produrre beni e soprattutto servizi, utili alla comunità. Nella maniera più efficace e sostenibile. Noi siamo obbligati a produrre valore sociale. I soci dell’azienda ci hanno dato un indirizzo semplice: portare pasti buoni, gustosi e sani ai bambini delle scuole. Ciò significa utilizzare materie prime fresche e di qualità, e lavorare con i produttori locali, perché abbiamo bisogno di rilanciare un’agricoltura che porti lavoro, salvaguardi e protegga il paesaggio e il territorio. Fare educazione al gusto, alla cultura del cibo, al buon comportamento alimentare in modo che la mensa attraverso la scuola faccia arrivare alle famiglie e alla comunità un effetto di maggior salute e buon stile di vita collettivo, abbattere gli sprechi e contribuire ad assicurare un pasto sano a tutti i cittadini nessuno escluso, fare comunità, abbattere inquinamenti ed emissioni, coinvolgere i lavoratori sulla base dei loro diritti e della loro motivazione sull’obiettivo della azienda e restare nei costi facendo utili per gli investimenti è la nostra mission. Essere Benefit vuol dire anche questo”.