Con i nuovi filtri a sabbia, inaugurati oggi all’impianto di potabilizzazione dell’Anconella, il processo di trattamento dell’acqua dell’Arno si è arricchito di un nuovo impianto di per garantire la qualità dell’acqua immessa in rete. Panelli 14 si chiama il nuovo impianto. 14 come il numero dei filtri a sabbia attraverso cui passa l’acqua proveniente dalle vasche di decantazione la cui capacità di trattamento pari a 1.200 l/sec. Il costo dell’opera è stato di 7,5 milioni di euro. Con questa opera i filtri a sabbia presenti nell’Anconella salgono a 32, con una capacità di trattamento potenziale di 4000 l/sec.
I filtri hanno il compito di trattenere le impurità e solidi presenti nella risorsa idrica prima che questa vada ai trattamenti successivi di adsorbimento (filtri a carbone attivo il cui compito è quello di eliminare le sostanze organiche e gli inquinanti organici disciolti nell’acqua) e disinfezione finale. Il processo è particolarmente importante in caso di piogge torrenziali, quando l’acqua del fiume Arno si intorbida in maniera consistente.
Il supporto filtrante è costituito da sabbia silicea a granulometria variabile per massimizzare l’efficacia di separazione delle parti solide.
“Si inaugura oggi– ha commentato il Vice Presidente di Publiacqua Simone Barni – un’opera fondamentale per la qualità dell’acqua immessa in rete. Un’opera che dimostra l’attenzione che da sempre Publiacqua ha nell’affinare i processi di potabilizzazione. Portare i cittadini a bere l’acqua del rubinetto è l’impegno che da sempre Publiacqua si è assunta. Negli anni Publiacqua ha potenziato i trattamenti dei principali impianti dotandoli di sistemi di filtrazione e affinamento, quali i filtri a sabbia e i filtri a carbone attivo, che riducono, tra l’altro, la necessità della disinfezione, quale quella effettuata con il biossido di cloro.
Oltre alla maggiore sicurezza del prodotto, i nuovi processi di filtrazione garantiscono una migliore percezione della qualità organolettica dell’acqua che esce dai nostri rubinetti. Quando Publiacqua ha iniziato il servizio, solamente il 24% della popolazione beveva acqua del rubinetto. Oggi siamo ad oltre il 60% con un risparmio importante per l’ambiente e per i cittadini che sostituiscono l’acqua pubblica a quella imbottigliata. Ma vogliamo andare oltre e far crescere questa percentuale”.
“ Oggi l’impianto dell’Anconella tratta 2.500 l/sec in media per un totale di 70 milioni di metri cubi – ha aggiunto l’Amministratore Delegato Emanuela Cartoni – E’ sicuramente l’impianto principale di Publiacqua che serve l’intera area metropolitana e le aree del Chianti. La filiera di trattamento diventa sempre più importante in presenza di un’acqua grezza sempre più difficile da trattare per gli effetti dell’inquinamento antropico. E’ necessario investire nelle infrastrutture (e fino al 2021 abbiamo previsto circa 6 milioni di euro l’anno di risorse da dedicare esclusivamente agli impianti di potabilizzazione) ma anche nelle conoscenze e nel know how dei lavoratori tutti e in ricerca. L’impianto oggi è il cuore nevralgico del sistema acquedottistico metropolitano. E’ la sede di un importante laboratorio che non solo effettua le analisi chimiche e fisiche dell’acqua immessa in rete, ma sviluppa ricerca insieme ai principali soggetti del territorio, quali l’Università. Qui abbiamo la sede del telecontrollo, che ci permette di monitorare in tempo reale le reti e gli impianti sui 46 comuni gestiti”.