Comuni Ricicloni 2016: I Comuni ‘porta a porta’ di Publiambiente si confermano l'eccellenza in Toscana

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Comuni Ricicloni 2016: I Comuni ‘porta a porta’ di Publiambiente si confermano l'eccellenza in Toscana

Comuni Ricicloni la rassegna di Legambiente patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, che da oltre venti anni premia le eccellenze nella raccolta differenziata e nella gestione dei rifiuti, si è confermata ancora una volta un successo per Publiambiente. Nell’ambito della cerimonia che si è svolta questa mattina a Roma presso la Casa del Cinema a Villa Borghese, l’azienda di Empoli è stata infatti premiata come “esempio di ordinaria buona gestione” per la qualità del servizio e l’eccellenza dei risultati raggiunti dai comuni gestiti. Quella conferita a Publiambiente è una menzione speciale che Legambiente ha rilasciato per la prima volta quest’anno alle 9 realtà - gestori, comuni, consorzi - che a livello nazionale si sono contraddistinte per l’efficienza dei modelli organizzativi e delle pratiche ambientali messe in atto.
 
Il concorso ha riconfermato anche l’eccellenza dei risultati conseguiti dai comuni con servizio “porta a porta”. Anche quest’anno i comuni del nostro territorio sono stati infatti riconosciuti tra i più virtuosi d’Italia e della Toscana.  In questa edizione i requisiti richiesti per entrare in graduatoria erano molto più stringenti rispetto al passato.  Gli ultimi tre concorsi avevano infatti evidenziato i Comuni “Rifiuti Free”, ovvero le realtà con bassa produzione di rifiuti indifferenziati. Nell’edizione 2016 l’aver ridotto il quantitativo di rifiuti non più recuperabili costituiva un criterio indispensabile per entrare a far parte della classifica. Oltre al requisito minimo del 65% di raccolta differenziata, era infatti necessario avere una produzione annua pro-capite di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 Kg/ab/anno. Un risultato non facile da ottenere, che ha prodotto una riduzione significativa del numero degli ammessi (in totale 525 rispetto ai 1.520 dell’edizione 2015) ma che è stato invece pienamente centrato dai Comuni serviti con “porta a porta” da Publiambiente, gli unici comuni toscani entrati a far parte dell’ambita rosa dei comuni “Rifiuti Free”.
 
Ecco la classifica in dettaglio. Il gruppo dei comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti vede al primo posto Monsummano Terme, seguito da Serravalle  Pistoiese,  Fucecchio, Certaldo, Cerreto Guidi, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci, Empoli e Castelfiorentino. La classifica delle realtà con meno di 10mila abitanti è guidata da Capraia e Limite a cui seguono Larciano, Gambassi Terme e  Lamporecchio.
 
Ma le buone notizie non finiscono qui. Come tradizione, Comuni Ricicloni assegna anche alcuni riconoscimenti speciali a comuni che si distinguono per la qualità di una specifica raccolta o iniziativa. Quest’anno CIAL (Consorzio Imballaggi Alluminio) ha conferito al Comune di Empoli il premio “miglior raccolta imballaggi in alluminio” mentre CIC (Consorzio Italiano Compostatori) ha attribuito al comune di Vinci il premio "miglior raccolta di verde e organico". Entrambi i premi sono stati consegnati per le ottime performance di raccolta differenziata conseguite e in quanto esempi virtuosi di amministrazioni attente e partecipi a tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile promosse dai Consorzi.
 
Il Presidente di Publiambiente Paolo Regini ha accolto i risultati con grande soddisfazione: “Siamo orgogliosi dei riconoscimenti che arrivano da Legambiente, perché confermano la qualità e l’efficienza del modello di gestione che abbiamo messo in atto insieme alle amministrazioni comunali e, al tempo stesso, pongono il nostro territorio in linea con quanto già contenuto nel Piano di Ambito, la programmazione che definisce la gestione dei rifiuti nelle Province di Firenze, Prato e Pistoia. Tale piano prevede infatti il raggiungimento per la Toscana centrale di percentuali di raccolta differenziata superiori al 70% e, contemporaneamente, una produzione limitata di rifiuti, per la cui gestione, nonostante si tratti di una parte minima sul piano delle quantità, è indispensabile la dotazione sul territorio di impianti per il trattamento di rifiuti indifferenziati non recuperabili come materia ma che, come indicato dalle linee UE, sono recuperabili sotto forma di energia”.