L’Assemblea dei Soci di Lfi spa ha approvato all’unanimità il Bilancio d’Esercizio 2020 nella seduta assembleare che si è svolta lo scorso 2 luglio. Dai dati emerge che l’azienda nel 2020 ha registrato circa 19 ml/€ di fatturato e 1,6 ml/€ di utile, di cui circa 800 mila euro di partite straordinarie dovute a sentenze legali vinte ed accordi stragiudiziali.
“Come ben sappiamo il 2020 è stato fortemente caratterizzato dalla crisi sanitaria ed economica imposta dal Covid-19 – commenta il Presidente del Gruppo Lfi Spa, Maurizio Seri – con conseguente impatto sulla società che, a partire da marzo 2020, ha registrato un drastico calo dei ricavi da titoli di viaggio ed un aumento dei costi legati ai processi di sanificazione dei locali e dei mezzi nonché all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale. Le criticità del 2020 purtroppo si stanno protraendo anche nel 2021, a causa delle nuove ondate della pandemia, che comportano restrizioni alla circolazione delle persone, ricorso allo smart-working per i dipendenti, cicliche chiusure delle scuole e/o incrementi delle lezioni in DAD, di durata variabile, ma certamente tali da limitare fortemente l’affluenza dei passeggeri sui mezzi pubblici”.
“Va detto che il risultato di bilancio 2020, diversamente da quello che sta avvenendo nel primo semestre 2021 – prosegue Seri – risente di un’importante riduzione dei costi nel periodo di lockdown (marzo-giugno 2020), quando i servizi ferroviari, in accordo con la Regione Toscana e come previsto dal decreto “Cura Italia”, furono ridotti sensibilmente, permettendo di avere notevoli “costi cessanti”, pur con il mantenimento del corrispettivo programmato; purtroppo ciò non si potrà ripetere nell’annualità 2021 dove i servizi svolti sono quelli totali, pur in presenza di tutte le problematiche citate”.
Sul fronte del lavoro, pur in presenza di oggettive criticità, Lfi grazie ad un accordo sindacale ha previsto tutta una serie di attività formative, manutentive e di controlleria a terra che hanno evitato l’utilizzo della cassa integrazione garantendo ai 120 dipendenti in servizio la piena indennità salariale.
“In questo scenario – conclude Seri – sono evidenti le criticità che il sistema del trasporto ferroviario deve fronteggiare, prevedendo nuovi modelli di business. In questa ottica, la società è fortemente attiva per implementare, in accordo con Regione Toscana e Trenitalia, le proprie attività di servizio ferroviario sia attraverso la riconferma del servizio su Firenze, che ha registrato ottimi risultati in termini di efficienza e puntualità anche nel 2020, sia con altri servizi nella Toscana del Sud a cominciare dalla tratta Arezzo-Siena, per la quale abbiamo presentato un progetto di fattibilità per collegare direttamente le due città. Questo prevederà ingenti investimenti per il rinnovo del parco treni e sull’infrastruttura ferroviaria. Proseguono, infine, i lavori di installazione per il sistema di sicurezza e segnalamento ferroviario ERTMS, che consentirà di essere la prima linea ferroviaria minore in Italia dotata di questa eccellenza tecnologica”.