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Legalità, trasparenza e open data accessibili: i cantieri su #Italiasicura

Monitoraggi, vigilanza, controlli degli appalti e una filiera ‘corta’ di responsabilità riorganizzata per il varo del primo piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico sul quale il Governo ha impegnato #italiasicura, la Struttura di missione di Palazzo Chigi guidata da Erasmo D’Angelis. Procedure chiare, tutte mirate alla massima trasparenza, comprese le opere da realizzare con estrema urgenza per pericoli incombenti di frane o alluvione, per una impresa che per la prima volta impegna per 7.120 opere e interventi ingenti risorse pari a 9 miliardi in 7 anni (5 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione, 2 da cofinanziamenti regionali ed europei e 2 recuperati dai fondi non spesi in 15 anni). Già avviato il Piano città metropolitane che prevede 157 importanti opere per 1.2 miliardi di euro. Rientrano in tutte le 14 aree metropolitane, per questi interventi il Cipe ha già stanziato 700 milioni di euro e un fondo rotativo per la progettazione.

Passa da questi obiettivi la firma del Protocollo d’Intesa per la legalità oggi a Palazzo Chigi, con il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone e il Coordinatore della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis. Il Protocollo d’intesa firmato oggi fissa paletti rigidi per il rispetto delle regole e per rendere trasparente la gestione degli appalti pubblici e delle procedure di gara che saranno gestite da tutti i presidenti delle regioni nominati commissari di governo contro il dissesto.

L’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone procederà al controllo attraverso verifiche rigorose, anche a campione, per garantire regolarità e trasparenza. L’opera di controllo sarà resa più semplice anche dalla introduzione in tutte le Regioni della piattaforma telematica per la gestione delle gare d’appalto, già sperimentata attraverso il supporto tecnico di Invitalia in Sicilia, Puglia e Calabria dove gli affidamenti si sono svolti senza ricorsi o problemi nelle procedure.

Presentato anche il restyling dell’Italia dei cantieri in open data (http://mappa.italiasicura.gov.it), una mappa ancora più completa e aggiornata. Ogni azione è rappresentata geograficamente nel contesto della pericolosità del luogo, anche con gli indici di rischio per aumentare la coscienza e la conoscenza dei fenomeni. 1.772 sono i primi cantieri aperti per opere di prevenzione del rischio idrogeologico in tutta Italia, per 2.301 milioni di euro. Di tutti i cantieri è possibile conoscere costi, tempi, e tipologia di intervento che si sta realizzando. La nuova sezione web riporta anche il quadro delle emergenze idrogeologiche per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Il nuovo servizio online viene messo a disposizione di tutti i cittadini attraverso il lavoro integrato tra Presidenza del Consiglio, del Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, del Dipartimento della Protezione Civile, l’Ispra e l’Agenzia per l’Italia digitale, attraverso la Fondazione Politecnico di Milano.

La nuova sezione di #italiasicura è anche un progetto di e-government che vede nella partecipazione e collaborazione dei cittadini un punto essenziale come ulteriore elemento di contrasto del dissesto. L’applicazione presenta una sofisticata gestione “social” che consente di condividere con efficacia e puntualità ogni contesto, visualizzazione o scheda nella quale l’utente si venga a trovare. L'applicazione è molto potente anche nella versione responsive, supportando sia la modalità tablet che mobile. Tutti i dati sono rilasciati come opendata. Il codice è completamente open source e disponibile a tutti per il riuso.

“Un chiaro impegno per la trasparenza e contro la corruzione contribuirà a realizzare le opere pubbliche nei tempi giusti, con efficienza e correttezza, senza sprechi” afferma Graziano Delrio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Il Governo – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha messo in campo contro il dissesto idrogeologico un impegno senza precedenti. In questo percorso priorità assoluta va alla trasparenza, all’azione di monitoraggio e alla legalità nelle procedure: tutti requisiti essenziali per garantire la qualità e la realizzazione stessa delle opere, come per rafforzare la credibilità delle istituzioni. In passato troppi interventi strategici sono finiti bloccati per appalti irregolari e a pagare sono stati i cittadini, il territorio e l’ambiente italiano. Oggi – conclude Galletti – la nostra attenzione è alta a tutti i livelli: l’obiettivo di porre al sicuro il nostro suolo non verrà in alcun modo ostacolato da quelle organizzazioni criminali che vorrebbero mettere le loro mani sporche sui lavori, arricchendosi alle spalle dei cittadini e dei territori a rischio”.

“Questa è la più urgente opera pubblica di cui il Paese ha bisogno, ripagherà gli italiani di tanti dolori e lutti, e vogliamo sia chiara a tutti l’importanza del rispetto delle regole e che sia garantita la massima trasparenza e legalità nella gestione di tantissimi appalti e lavori da affidare. Abbiamo alle spalle un test positivo degli ultimi otto mesi: sono stati aperti in tutta Italia 783 cantieri per 1072 milioni di euro, parte dei 2.3 miliardi non spesi negli ultimi 15 anni. Sono state sbloccate opere attese da 48 anni come i cantieri sul Bisagno a Genova o sull’Arno a Firenze e sul Seveso a Milano”, dice Erasmo D’Angelis, coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italaisicura.

“Il Protocollo sottoscritto stamattina si inserisce nelle attività di Vigilanza collaborativa che l’Autorità sta portando avanti con Enti ed Istituzioni pubbliche già da tempo, ed assume un significato di particolare rilievo perché stipulato con il vertice della Pubblica Amministrazione statale” Così il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha continuato: “nella fattispecie, intendiamo mettere a fattor comune l’esperienza maturata da Anac nelle procedure di controllo di bandi e gare pubbliche per garantire il corretto espletamento di tutte le funzioni. Siamo convinti che la corretta esecuzione delle norme non solo non rappresenti un ostacolo ma, al contrario, sia la migliore garanzia di trasparenza, così come abbiamo avuto modo di verificare sul campo, ad esempio, per quanto riguarda Expo 2015. Riteniamo, infine, che questa sia la strada giusta da perseguire se si vuole dare un nuovo corso all’amministrazione della Cosa pubblica”.

«Come Dipartimento della Protezione Civile – ha commentato Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile – abbiamo raccolto con grande slancio il progetto della Struttura di missione #italiasicura di concorrere alla realizzazione di questa nuova sezione del sito: garantire la trasparenza dei dati e una informazione quanto più possibile chiara e completa a tutti, in primis ai cittadini, sono principi che da diversi anni guidano l’attività di comunicazione del Dipartimento. Mi auguro che questo sforzo possa servire da traino per l’intero sistema».

L’Agenzia per l’Italia Digitale, si è occupata dello sviluppo della piattaforma, completamente Open Source e con la possibilità di scaricare open data, grazie alla collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano. Il progetto #italiasicura si inserisce in questa cornice: i dati pubblici, che solo fino a poco tempo fa avevano un ruolo funzionale al perseguimento dei compiti istituzionali delle amministrazioni, assumono una differente valenza in termini di stimolo dell’economia digitale, per il supporto alle decisioni di ogni organo politico e per la partecipazione dei cittadini e delle imprese.

L’Agenzia per l’Italia Digitale è impegnata attivamente nell’attuare e nel favorire attività che promuovano la cultura della trasparenza e l’accountability nella pubblica amministrazione, e la partecipazione dei cittadini grazie alla diffusione e al riutilizzo degli agli opendata. Il piano Crescita Digitale, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 3 marzo, definisce gli opendata “piattaforma abilitante” per lo sviluppo dell’innovazione e la trasparenza amministrativa.

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