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Il progetto europeo Plastron arriva a Stintino. Un impegno comune nel cuore del Mediterraneo per dare nuova vita alle plastiche recuperate dai mari

Sbarca a Stintino, in Sardegna, il Progetto Interreg Marittimo Italia-Francia “Plastron” che ha come obiettivo la promozione del riuso della PLAstica dal mare usando la manifattura additiva come Strategia per le sfide delle filiere del TuRismO e la resilieNza delle imprese.

Venerdì 23 maggio, dopo il Comitato di Pilotaggio che vedrà i partner del progetto fare il punto dopo un anno di attività, si terranno presso il Museo della Tonnara, dalle ore 17 i Dialoghi di Plastron, una serie di incontri aperti e stimolanti dedicati all’economia circolare, al riciclo delle plastiche e microplastiche, e alla tutela dell’ambiente marino.

L’evento si articolerà in tre panel: economia circolare – risorse che rinascono; plastica e mare – custodire ciò che ci unisce; politica e normativa – rotte per il cambiamento, con interventi di esperti, partner e rappresentanti del territorio. In particolare interverranno: Irene Mari, Stefano Becherini di Confservizi Cispel Toscana, Vania Statzu di MEDSEA, Massimiliano di Mattia dell’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR), Rita Vallebella per il Comune di Stintino, Christophe Charlier e Pedro Lopez-Merino per l’Università della Costa Azzurra, Maila Castellano, Massimiliano Avalle per l’Università di Genova, Pierpaolo Pani per il Parco Nazionale dell’Asinara e Maria Luisa Vallebella per Plastic Free. Durante i dialoghi spazio anche ai collegamenti video e alle testimonianze provenienti da altri territori del bacino del Mediterraneo, attivisti e influencer, per dare eco all’impegno per la tutela dell’ambiente.

Il Progetto Plastron è finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027, Programma transfrontaliero cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), nell’ambito dell’obiettivo di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) della Politica di Coesione UE 2021 – 2027. Ha l’obiettivo di fornire conoscenze e strumenti per la raccolta e la trasformazione della plastica raccolta nella costa, nei porti turistici e in mare.  

I partner nel primo anno di vita del progetto hanno svolto attività di studio e di ricerca, per future ricadute nelle località marine coinvolte, nelle imprese marine e nel mondo dell’educazione. Tali azioni serviranno per proporre un modello economico sostenibile, basato sul riutilizzo dei rifiuti a km zero sotto forma di materie prime seconde e di nuovi materiali reinseribili nel ciclo produttivo attraverso la manifattura additiva. Materiali considerati rifiuti, come gli scarti delle lavorazioni alimentari agricole e le plastiche, altamente inquinanti per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo, diventeranno nuovi oggetti di uso comune.

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