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Il pacchetto di misure UE sull’economia circolare, De Girolamo: “La sfida ambientale ed economica più importante dei prossimi anni”

“Individuare un mix di incentivi, disincentivi e tasse ambientali che orientino produttori e consumatori verso la produzione e l’acquisto di prodotti ad alta efficienza di uso delle risorse. Ripensare profondamente lo strumento della responsabilità estesa del produttore. Migliorare i criteri degli acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni, punto oggetto anche del Collegato Ambientale. Utilizzare meglio i Fondi Strutturali orientando una quota definita di questi per le politiche relative all’economia circolare, punto sul quale il Pacchetto è ancora un po’ generico e dove devono essere individuati bene flussi di finanziamento specifico. Miglioramenti necessari perché l’Europa si doti di un quadro legale e di indirizzo chiaro ed impegnativo in materia di economia circolare”. Con queste parole Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, ha aperto il convegno Verso un’economia circolare. La Toscana laboratorio nazionale, svoltosi oggi a Firenze all’Altana di Palazzo Strozzi, organizzato con Regione Toscana e Anci Toscana e durante il quale è stato discusso il pacchetto di misure dell’Unione Europea sull’economia circolare alla presenza dell’eurodeputata Simona Bonafè, dell’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni e del presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni. Nel corso del convegno, De Girolamo ha spiegato come “La discussione in Parlamento sarà lunga e probabilmente difficile, ma si tratta della sfida ambientale ed economica più importante di questi e dei prossimi anni. Le aziende di servizio pubblico locale, la Regione e i Comuni – prosegue il presidente di Confservizi Cispel Toscana – possono fare molto per promuovere, sostenere, praticare gli obiettivi dell’economia circolare, riducendo sprechi, utilizzando al meglio le risorse naturali, regolando bene le attività economiche pubbliche e private a scala locale, aiutando la creazione di imprese, di posti di lavoro, di idee. Basti pensare alla gestione dei rifiuti e al riciclaggio, ai servizi idrici, all’edilizia pubblica, ma anche alle opere pubbliche locali, agli acquisti verdi, alle misure di prevenzione. La Regione è impegnata nella redazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, l’Autorità Idrica sta approvando il nuovo Piano di Ambito per il servizio idrico, siamo all’inizio del nuovo ciclo di fondi strutturali europei che avranno per oggetto i temi dell’economia circolare. Possiamo fare molto, anche a scala locale, se seguiamo tutti un’agenda comune per i prossimi anni, fino al 2020”.
 
“La Toscana è una delle regioni con una più spiccata vocazione industriale al riciclaggio, da sempre. Alle tradizionali filiere del tessile (Prato), della carta (Lucca) del vetro (Empoli) si sono affiancate recentemente altre iniziative industriali importanti nel settore de riciclaggio: l’esperienza di Revet e Revet Recycling, specie nel campo del riciclaggio delle plastiche critiche, quella dei gestori degli impianti di compostaggio e di Valcofert per la diffusione del compost di qualità prodotto dai rifiuti toscani, la collaborazione fra Revet e Lucart per il riciclaggio del Tetrapack, la proposta di RIMateria di riutilizzo delle scorie di lavorazione delle acciaierie di Piombino. Esperienze che testimoniano concretamente che la Toscana oggi è leader europea nell’industria del riciclaggio “tradizionale” ed “innovativo” e guarda con grande interesse alla strategia europea sulla economia circolare, candidandosi ad essere laboratorio e banco di prova al tempo stesso delle azioni che il Parlamento approverà” conclude De Girolamo.
 
Presente al convegno, la parlamentare europea Simona Bonafè ha dichiarato che “Economia circolare vuol dire politica industriale. Lavorare insieme in questa direzione potrebbe portare ad un aumento dei posti di lavoro e al miglioramento dei servizi, grazie a regole chiare e condivise che sbloccherebbero investimenti in tempi rapidi. La Toscana oggi ci dimostra che tutto può essere utile e riutilizzabile, e si candida ad essere una regione traino a livello europeo nell'attuare le future norme varate dall'UE”.
 
“Il convegno di stamani – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni – mette in evidenza un punto: la via della sostenibilità è l'unica possibile per uno sviluppo ritrovato dopo una crisi economica che continua a mordere tutt'oggi anche nei nostri territori. E la circolarità fa parte di questo nuovo modello: occorre dunque tradurre l'opportunità che l'Europa ci offre nei vari settori della nostra vita sociale e quotidiana, con ricadute certe anche sul piano economico occupazionale”.
 
Infine il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ha sottolineato che: "Il tema è uscire da una discussione che è stata incentrata soprattutto sulla sostenibilità e la gestione dei rifiuti per entrare in una logica ancora più ampia. In Toscana ci sono le condizioni: i nostri amministratori hanno già una grande sensibilità sui temi ambientali, e sicuramente sarà facile arrivare ad una consapevolezza più diffusa e profonda sulla economia circolare, per fare il passo successivo e tradurre le parole e le norme in scelte precise anche di carattere amministrativo".

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