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I 30 anni di Revet e dell’economia circolare toscana

"Massima valorizzazione delle filiere Revet, razionalizzando la rete impiantistica a servizio della raccolta del multileggero. Potenziamento del polo del riciclo del vetro di Empoli. Sviluppo di nuovi prodotti realizzati con i materiali di Revet Recycling. Sono questi i tre progetti industriali sui quali concentreremo gli investimenti nei prossimi anni – ha spiegato il presidente di Revet Alessandro Canovai aprendo il convegno L’economia circolare da trent’anni abita in Toscana, svoltosi oggi a Firenze all’Altana di Palazzo Strozzi e organizzato da Revet per celebrare i 30 anni dalla sua nascita."Se ci guida l' onestà intellettuale di paragonare realtà dimensionalmente e infrastrutturalmente simili nel nostro paese, – ha proseguito Canovai – emerge che la Toscana è tra le realtà più avanzate d'Italia con un trend di crescita  sia della raccolta differenziata che sappiamo non essere ora più il parametro principale, che del riciclaggio, vero obiettivo finale da raggiungere.  E Revet è portatrice di una ampia esperienza nella filiera degli imballaggi (plastici , vetrosi, metallici e anche poliaccoppiati) raccolti in maniera differenziata , dove ha saputo cogliere e sviluppare al servizio dei cittadini toscani questa opportunità, grazie anche ad un meditato disegno strategico attuato dai soci ed al contesto normativo nazionale che attraverso i Consorzi di filiera ha dato solidità alla iniziativa".

Nel 1986 quando nacque, Revet gestiva pressoché l’unica raccolta differenziata esistente, quella del vetro. Un’idea semplice: alle vetrerie toscane serviva rottame di vetro, e si provò ad andare a prenderlo prima dagli scarti delle aziende, e poi dai rifiuti dei cittadini, chiedendo ai comuni di installare delle campane. 

"All’epoca non c’erano obiettivi di raccolta differenziata, si raccoglieva il materiale per una domanda dell’industria e non viceversa. Un’idea forte, che ha prodotto la più grande realtà industriale del riciclaggio di imballaggi in Toscana, tra le migliori in Italia. E’ passato molto tempo, è cambiata la proprietà, gli impianti, il management, ma l’idea è rimasta la stessa: "fare industria del riciclaggio, in una filiera che guarda le imprese manifatturiere, il prodotto, il mercato, e vede la fase di raccolta come strumento per il riciclaggio, non il contrario". Con queste parole Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, è intervenuto al convegno di Revet.

“Dalla nascita di Revet, molte cose in Toscana sono cambiate. Dal 1998 – primo dato disponibile nell’archivio di ARRR – a oggi” prosegue De Girolamo, “la Toscana ha visto quasi quadruplicare la raccolta differenziata, e triplicare quella degli imballaggi. In questi 16 anni, Revet ha fatto la sua parte, in collegamento da un lato con i gestori della raccolta , dall’altro con i Consorzi e le imprese della filiera. Abbiamo la fortuna di vivere in una regione con un’industria del riciclaggio forte (carta, tessile, vetro, plastica, acciaio), ma abbiamo dovuto fare una grande fatica per affrontare temi che il mercato da solo non risolve. La nascita di Revet Recycling, i progetti per l’utilizzo del plasmix in prodotti dell’impresa manifatturiera, l’avvio del riciclaggio del tetrapack con Lucart, sono segnali di uno sforzo teso a promuovere il riciclaggio anche di materiali che sembrano non riciclabili".

E' dunque una grande sfida quella che attende oggi Revet e la Toscana, e che nasce dagli obiettivi mondiali di uso efficiente dei materiali e lotta allo spreco, dal pacchetto Economia Circolare dell’Unione Europea, dagli obiettivi della legge nazionale e del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

In conclusione, Confservizi Cispel Toscana ha lanciato alla Regione una sfida positiva e costruttiva: inserire nel PRS un progetto regionale sull’economia circolare, su quel distretto toscano del riciclaggio che rappresenta una realtà industriale tanto grande e in crescita quanto poco conosciuta. “Una proposta industriale ed ambientale al tempo stesso: meno risorse consumate, maggiore efficienza energetica nei prodotti, meno inquinamento. Una proposta concreta che vede Revet protagonista, il modo migliore per celebrarne i 30 anni” la conclusione di De Girolamo.

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