“Il sistema di gestione della rete idrica ha funzionato. A fronte di un incidente di grandi dimensioni – si è rotta una dorsale da 700 mm strategica per la distribuzione dell'acqua in tutta l'area metropolitana – il servizio idrico è stato ripristinato ovunque in poche ore, riportando l'erogazione normale dappertutto. Una risposta efficiente e così rapida come quella di Publiacqua sarebbe stata impensabile dieci anni fa, prima della nuova gestione idrica. Le cause della tragedia andranno accertate dalla relazione tecnica che l'azienda sta facendo e dalle autorità competenti e solo allora potranno essere individuate eventuali responsabilità e sanzioni”. Il presidente di Confservizi Cispel Toscana Alfredo De Girolamo, in queste ore sempre a stretto contatto con l'azienda ed il suo presidente, commenta con queste parole i recenti fatti di Firenze e del crollo di un tratto stradale di circa 200 metri sul Lungarno Torrigiani
La voragine apertasi sul lungarno ha innescato in queste ore, come sempre accade, la polemica sulla gestione del servizio idrico, gli investimenti, la tariffa, gli utili divisi. Temi sui quali De Girolamo argomenta: “Va ricordato che l'attuale tariffa idrica consente di intervenire ogni anno solo sullo 0,7% delle tubature gestite da Publiacqua (9100 Km) e che, quindi, per rifare tutte le tubature occorrerebbero 150 anni. Nel comune di Firenze l'ultima pianificazione ha permesso interventi per 11 milioni di euro, piano che non includeva quel tratto di tubatura. Servirebbero quote di tariffa più alte per fare una corretta manutenzione ordinaria e straordinaria degli acquedotti (fino a 4 euro/mc, come fanno i Paesi del nord, che investono 100 euro ad abitante all'anno e non 30/40 come noi). Per mettere in sicurezza la rete occorrerebbe investire di più nella manutenzione, ed in assenza di risorse pubbliche questi investimenti sono coperti dalla tariffa e dai gestori. Occorre insomma una discussione seria, non ideologica, e nel frattempo – conclude il presidente di Confservizi Cispel Toscana – valorizzare la buona risposta del sistema, accertare cause e responsabilità e aumentare gli investimenti”.