Il cancro del colon-retto è il tumore più diffuso in Italia, nel totale tra uomini e donne. Secondo i dati del Ministero della Salute e dell’AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), è la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne in Italia. Nel 2023 in Italia sono stati diagnosticati oltre 50.500 nuovi tumori del colon-retto. La prevenzione dunque diventa fondamentale, e per questo le farmacie pubbliche associate a Confservizi Cispel Toscana e quelle private associate a Federfarma Toscana hanno avviato la sperimentazione della consegna dei kit per lo screening test per la prevenzione del cancro del colon retto nelle farmacie dell’ASL Toscana Nord Ovest, con la Regione Toscana che sta lavorando per estendere e potenziare l’iniziativa su tutto il territorio regionale. Il test, semplice da eseguire, completamente gratuito e disponibile dal 20 maggio nelle farmacie, è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa, a Villa Pergher a Lido di Camaiore, alla quale sono intervenuti il Direttore Sanitario ASL Toscana Nord Ovest Giacomo Corsini, il Presidente di Confservizi Cispel Toscana Nicola Perini, il Presidente di Federfarma Lucca e Membro di Giunta di Federfarma Toscana Elio Rossi, oltre all’Assessore al diritto alla salute e alla sanità della Regione Toscana.
“Lo screening per il carcinoma del colon-retto mediante la ricerca del sangue occulto nelle feci rappresenta un intervento di sanità pubblica di dimostrata efficacia in termini di riduzione di mortalità per la neoplasia – dichiara il dott. Corsini – nel territorio dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest il programma di screening è attivo in tutte le Zone Distretto, ed è offerto a tutti i residenti di età compresa tra 50 e 70 anni, invitati mediante lettera personale ad effettuare il test di screening su un unico campione ogni due anni. I soggetti risultati negativi ricevono l’esito direttamente a casa, e quelli risultati positivi sono invitati a sottoporsi ad esami di approfondimento per indagare le cause. Un impegno quotidiano che viene rafforzato con l’aiuto delle farmacie presenti capillarmente sul territorio. Questo tipo di prevenzione consente di intercettare il tumore fin dai primi stadi, permettendo la massima efficacia dei percorsi di cura. Questa è anche l’occasione per ridisegnare procedure unitarie su tutta l’ASL, a macchia di leopardo, dato che in alcune zone del territorio ci sono accordi locali che andranno uniformati alle nuove procedure. In merito alla fase 2 del progetto, la riconsegna dei campioni in farmacia, stiamo andando avanti anche con confronti con la Regione Toscana”, conclude Corsini.
“Nonostante lo screening sia stato avviato da molti anni – chiarisce la dott.ssa Lidia Di Stefano, Direttore UOC Screening dell’Azienda USL, che ha illustrato lo screening – gli ultimi dati consolidati di adesione del 2022, pubblicati dall’osservatorio nazionale screening relativamente alla popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL, corrispondente a 194.168 persone, vede la partecipazione allo screening di solo 74.237 cittadini (poco più di 1/3) con una % di adesione aziendale del 38.2%. Nel 2023 stiamo assistendo ad un lieve aumento di questa adesione, che nella nostra ASL si aggira intorno al 44%, con una importante variabilità tra i diversi ambiti territoriali, alcuni già messi sotto la lente di ingrandimento. Va in ogni caso sottolineato che i dati dell’Azienda Toscana Nord Ovest non sono molto diversi da quanto si registra su tutto il territorio toscano e nazionale, essendo lo screening del colon-retto quello che fa registrare i dati peggiori di adesione. I motivi di questa bassa partecipazione sono da ricondurre principalmente al numero limitato di sedi e orari di consegna del kit per l’utenza. Problema analogo si ripresenta anche al momento della riconsegna dei campioni in un numero limitato di sedi e in fasce orarie non ottimali per la popolazione attiva. In questo senso la rete delle farmacie, se messa a sistema integrandola con la nostra organizzazione, rappresenta sicuramente una valida soluzione al problema. Relativamente all’avvio delle farmacie presenti sul territorio dell’ASL TNO – specifica Di Stefano – è doveroso precisare che la consegna dei kit potrà avvenire in tutti gli ambiti territoriali, fatta eccezione al momento per le zone Apuane e Lunigiana, dove nonostante l’ampia disponibilità delle farmacie pubbliche e private si registra difficoltà con l’attuale organizzazione e configurazione dei nostri gestionali di screening. Siamo comunque al lavoro con Estar per far in modo che entro giugno si possa partire anche in queste due zone”.
“Questa iniziativa – dichiara Nicola Perini – nasce dalla necessità di rendere maggiormente accessibile lo screening ai cittadini, che avranno la possibilità di reperire il kit in una delle farmacie della ASL TNO gratuitamente e senza perdite di tempo. A inizio anno, il servizio ha visto una prima sperimentazione nelle farmacie comunali della Versilia, e visto il successo di adesioni oggi sarà esteso a tutto il settore delle farmacie pubbliche e private. Una iniziativa che è perfettamente coerente con lo sviluppo della farmacia dei servizi, una farmacia sempre più integrata nei percorsi di cura della ASL, vicina alle esigenze dei cittadini, soprattutto quelli più anziani, e sempre più capillarmente diffusa sul territorio toscano”.
Per Elio Rossi “la piramide demografica italiana, il trend epidemiologico delle malattie croniche e i costi crescenti delle terapie più innovative ci indicano in maniera univoca che la tenuta del SSN rende necessario il potenziamento della prevenzione. Questo può essere realizzato solo creando una rete capillare ed efficace sul territorio che non può prescindere dalla già presente ed organizzata rete delle farmacie. Questa iniziativa sperimentale della ASL TNO rappresenta un primo passo fondamentale sul territorio regionale che deve essere replicato sugli altri territori. Stiamo lavorando con la Regione Toscana per una implementazione che preveda anche la possibilità di riconsegna dei campioni nelle farmacie, in modo da abbattere le difficoltà di partecipazione a questo importante screening, come evidenziato dalla Dr.ssa Di Stefano”.
SCREENING DEL TUMORE DEL COLON-RETTO
Informazioni generali
Il test impiegato per lo screening del tumore al colon-retto è la ricerca del sangue occulto (invisibile ad occhio nudo) nelle feci. Si esegue raccogliendo un campione di feci in un apposito flacone, successivamente analizzato in laboratorio. Come tutti gli esami di screening presenta dei limiti, perciò se si notano perdite di sangue con le feci o cambiamenti nelle abitudini dell’intestino e per questo è importante rivolgersi al medico curante, anche se si ha già eseguito un test di screening con risultato negativo. Tuttavia, è scientificamente provato che l’esecuzione ogni due anni del test della ricerca del sangue occulto nelle feci può salvare molte vite: si può diagnosticare la malattia allo stadio iniziale e quindi più facilmente guaribile o, molto più spesso, asportare polipi prima che diventino tumori.
A chi è rivolto
Uomini e donne tra i 50 e i 70 anni.
Modalità di accesso
Con la lettera di invito predisposta dalla ASL, ricevuta a casa, e la tessera sanitaria, basta recarsi in una delle sedi per ritirare il kit, composto dalla provetta per la raccolta del campione di feci e da una bustina trasparente dove riporre il campione per riconsegnarlo. L’esame si esegue a casa, attenendosi alle istruzioni che verranno fornite al momento del ritiro del kit. In questa prima fase non è prevista la riconsegna dei campioni in farmacia, il campione andrà consegnato in uno dei punti ASL indicati nella lettera. L’esame è gratuito e non è necessaria l’impegnativa del medico curante.
Periodicità
L’esame della ricerca del sangue occulto nelle feci viene ripetuto ogni due anni.
Risposta
Nel 95% dei casi il risultato del test è negativo e la risposta negativa viene inviata per posta a casa del cittadino. Nel caso il test risulti positivo, i cittadini che hanno aderito allo screening verranno contattati telefonicamente da un operatore dell’ASL per fissare un colloquio con l’endoscopia di riferimento, e definire insieme ai sanitari perché, come e quando fare la colonscopia di approfondimento. È importante, relativamente alla positività, sottolineare che essa può essere dovuta a ragadi, emorroidi o diverticoli, mentre solo in minima percentuale il sanguinamento può essere causato da polipi, adenomi e in qualche caso da tumori maligni. Per questo motivo è necessario eseguire una colonscopia di approfondimento, gratuita e organizzata dal programma di screening, che consente seduta stante di rimuovere eventuali polipi e adenomi, evitando la loro potenziale trasformazione in carcinoma del colon-retto. Laddove la lesione fosse già avanzata, il percorso prevede l’avvio al percorso chirurgico, organizzato con presa in carico del cittadino e suo follow up nel tempo.