Acque Industriali, azienda del Gruppo Acque, si occupa del trattamento e
smaltimento dei rifiuti industriali, recupero e smaltimento dei fanghi, di bonifiche di
siti inquinati oltre che della progettazione e gestione nel campo della depurazione
industriale, ha partecipato come capofila al Bando regionale di Ricerca, Sviluppo ed
Innovazione (Bando 1 ‐ Progetti Strategici di ricerca e sviluppo, POR CREO 2014‐2020),
proponendo il Progetto Esecutivo “NANOBOND”, classificandosi al 3° posto in
assoluto e al 1° nella sezione “Chimica e Nanotecnologie” e rientrando quindi tra i
progetti ammessi e finanziati superando le varie fasi di qualificazione tra circa 450
progetti presentati.
Il progetto è costituito da un partenariato di spessore e multidisciplinare, composto
da 5 imprese “dinamiche”, secondo la definizione del Bando: 2 Grandi Imprese
(Acque Industriali Srl, capofila, e Labromare Srl di Livorno anch’essa operante nel
settore delle bonifiche ambientali), 3 PMI (Bartoli SpA cartiera di Capannori (LU),
Biochemie Laboratori Srl di Firenze, Ergo Srl spin‐off dell’Istituto S. Anna di Pisa) e 2
Organismi di Ricerca pubblici: l’ INSTM “Consorzio Interuniversitario Nazionale per la
Scienza e Tecnologia dei Materiali” tramite le Università di Siena, Pisa e Firenze e
ISPRA, sede di Livorno. Inoltre l’ASEV di Empoli ha curato tutto l’iter procedurale del
bando insieme al Distretto Tecnologico Regionale per i Nuovi Materiali.
Le nanotecnologie detengono un enorme potenziale d’intervento in ambito
ambientale, legato allo sviluppo di nanomateriali innovativi per la bonifica di matrici
contaminate, da cui il termine nanoremediation. “NANOBOND” (acronimo di,
Nanomateriali per la Bonifica associata al Dewatering di matrici ambientali) propone
una nanoremediation eco‐compatibile ed eco‐sostenibile su sedimenti marini,
salmastri e d’acqua dolce, associata ad un processo di dewatering che consenta lo
sviluppo di vari settori imprenditoriali, dalla bonifica ambientale, (Acque Industriali
Srl, Labromare Srl e Biochemie Lab Srl), alla produzione di nanomateriali (Bartoli SpA
e INSTM), allineandoli alle best‐practice europee (INSTM, ISPRA e Ergo Srl), con
conseguenti impatti sui livelli occupazionali e sulla ricchezza dei territori in cui
operano.
L’utilizzo di elementi tubolari in geotessile drenante per il dewatering, settore in cui
Acque Industriali è leader, impiegati sia per la disidratazione dei fanghi biologici di
depurazione come pure per i sedimenti da dragaggio idraulico, integrandolo con
l’azione decontaminante dei materiali nanostrutturati (nanoremediation) permetterà
di ridurre notevolmente non solo i volumi ed i relativi costi di trasporto, ma anche di
abbattere i contaminanti presenti nelle matrici liquide e solide e di trasformare i
sedimenti bonificati da “rifiuto” a “risorsa” per la sistemazione degli argini, il recupero
della sezione idraulica e quindi a dare risposte concrete al rischio idrogeologico e ad
altre applicazioni.
Lo studio e la ricerca saranno sviluppati in particolare su tre matrici di sedimenti: quelli
marini del Porto di Livorno, salmastri del Canale dei Navicelli, e di acqua dolce da un
canale del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno (ex Fiumi e Fossi di Pisa).
Il progetto, che dovrà essere completato entro 24 mesi dalla sottoscrizione del
contratto con la Regione Toscana da parte del capofila Acque Industriali avvenuta il
30 Marzo 2016, prevede un costo totale di circa 5 milioni di € con un contributo della
Regione Toscana previsto dal Bando pari a circa 1,9 milioni di €.